Nei precedenti articoli relativi a flange libere scorrevoli e flange stampate, abbiamo approfondito la realizzazione di piping con flangiature mobili e le differenti peculiarità di utilizzo per ogni differente categoria. Nei due approfondimenti, un componente in acciaio inox svolgeva una funzione cruciale: la cartella a saldare.
Come vengono realizzate le cartelle a saldare? E quali tipologie esistono?
Le cartelle a saldare sono un raccordo in acciaio inossidabile indispensabile per l’accoppiamento mobile tra la tubazione e le flange stampate e/o scorrevoli.
La loro produzione prevede la realizzazione da lamiera (nastro) mediante il processo di tranciatura e stampaggio in apposito stampo metallico. Con questo procedimento, si possono realizzare cartelle (pressed collars) fino a diametro 600 circa.
Per diametri superiori al DN 600, la cartella è realizzabile con il processo di calandratura e saldatura di un angolare (short collars).
Le due classi sopra indicate si riferiscono alla norma EN1092.1 TYPE 33.
Secondo le necessità di montaggio, possono essere impiegate anche cartelle EN1092-1 TYPE 36 (denominate long neck) e stub ends ASME B16.9 (che presentano dimensioni schedula 10,40,80 in accoppiamento a flange ASME B16.5 lap-joint).
Per queste ultime, il processo produttivo non è realizzabile con tranciatura e stampaggio (neppure con calandratura e saldatura) ma è necessario procedere alla forgiatura a caldo.
Infine, la classificazione delle cartelle a saldare fa riferimento alle dimensioni del tubo cui viene saldata di testa. Le principali categorie sono quattro: ISO, metriche, SMS e DIN.